Beep beep boop… beep beep boop… caricamento frammenti di 6 mesi di post arretrati in corso…
Esisterà una parola al giorno per descrivere questi mesi? 180 parole saranno sufficienti?
180 giorni di idee, abbracci, schizzi su tovagliolini da bar appallottolati e finiti chissà dove, ricordi, trasferte (tante), fare-la-mamma-in-videoconferenza, la linea che cade sul Frecciarossa, 5 nuove paia di scarpe, lacrime al profumo di mare, aperitivi in spiaggia, lezioni apprese, non averne mai abbastanza di #quellaBassa, coccole (e caccole), Lui che mi aspetta la sera, kilometri di asfalto sull’A4, aerei e chiacchiere con taxisti per caso, what’s APP notturni, addormentarsi in un albergo qualunque guardando casa dalla finestra di skipe, un ufficio in coworking, prospettive e retrospettive, 5 libri letti, un kindle che profuma di carta, un dito rotto, amici vicini e lontani nel vento, vodka che sa di sale, promesse e speranze, partenza e ritorni e nuovi arrivi, amore e passione, junk food e slow food, viaggiare nella Langhe, focacce e spritz, miraggi, saudade e melanconia, washi tape e melatonina, una balena spiaggiata, scrivere di getto un post di 180 parole.
La meraviglia negli occhi.
Sempre.